Una storia incredibile fatta di suggestioni mitiche che mettono alla prova le teorie evoluzionistiche moderne
Mettono alla prova. Non certo le sconfessano. Attentare ad un edificio abitualmente condiviso, oltre che scientificamente supportato, sarebbe sconveniente, ridicolo nel migliore dei casi. Questo pare l’atteggiamento di Paul Robertson, uno dei ricercatori coinvolti nei ritrovamenti che alimentano “fantasiose” aperture a forme di vita sfuggite all’umanizzazione della scimmia. Il soggetto del documentario, l’esistenza delle sirene, è terribilmente affascinante, dunque trascinante, coinvolgente, immersivo. Tutti temono l’oscura profondità del mare, dell’oceano. Forse per questo il fascino di una simile scoperta, la vita sotto di noi, sbiadisce in un timoroso progresso della conoscenza. Il racconto, vuoi per contenuti vuoi per subdole intenzioni, assume un tono romantico, avventuriero. Il che è un assist allo scettico. In ogni caso aprirsi al concetto di un evoluzionismo multiforme e naturalmente incontrollato, oltre che umanamente incomprensibile, non sarebbe solo un atto di generosità, significherebbe nient’altro che dubitare, pensare diversamente, ciò che si ritiene finito e immutabile. Che male non fa.
Ecco Mermaids, the body found (Sirene -Il mistero svelato). Subito dopo lo speciale Mermaids: the new evidence, andato in onda su , di seguito al documentario.
Affascinante teoria …. allora le sirene non sarebbero poi così belle come racconta la leggenda .. ?? ;))
Eh no pare di no…siamo stati educati decisamente male!!!