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Come scegliere i vetri di sicurezza: normativa e tipologie

Fondamentali per assicurare la massima resistenza ed evitare incidenti, i vetri di sicurezza si stanno diffondendo sempre più. In commercio, però, esistono diverse tipologie di questo materiale, ognuna delle quali fa riferimento ad una normativa differente.

Il vetro è un materiale che sta trovando sempre più applicazione nel campo edile, come nel caso del vetro curvato su misura. D’altronde, i benefici derivanti dal suo utilizzo sono molteplici, a partire dalla possibilità di ottenere una luce maggiore fino a quella di aumentare il valore estetico di un ambiente. Tuttavia, l’incremento dell’utilizzo di questo materiale è stato accompagnato anche da una maggiore attenzione verso la sicurezza. Il vetro infatti è un materiale che può essere molto fragile e la sua frantumazione può essere fonte di molti danni.

Ecco perché sempre più persone decidono di indirizzarsi sui cosiddetti vetri di sicurezza, ovvero dei modelli caratterizzati da una forte resistenza, in grado dunque di ridurre al minimo il rischio di incidenti. Sul mercato, però, ci sono diverse tipologie di vetro di sicurezza, ognuna delle quali possiede caratteristiche tecniche differenti. In seguito, cercheremo di analizzare i vari modelli, specificando anche ciò che ci dice la legge in merito.

Cosa sono i vetri di sicurezza?

Con il termine vetri di sicurezza si intendono delle tipologie di materiale che durante il processo di produzione vengono sottoposte ad una particolare trattamento volto ad aumentarne la resistenza. La lavorazione vetro quindi ha lo scopo di garantire la massima incolumità all’interno di una casa o di un ufficio.

La normativa

I vetri di sicurezza sono stati oggetto anche di una serie di norme. In particolare, nel nostro paese, la normativa più importante è la UNI 7697, la quale stabilisce i criteri di sicurezza minimi a seconda di alcuni elementi. Più nello specifico, la legge individua i diversi criteri in base ai rischi che potrebbero derivare dalla frantumazione delle lastre, come ad esempio una lesione causata ad un soggetto o un danno nei confronti della collettività. I criteri vengono poi stabiliti a seconda delle sollecitazioni del vetro, come ad esempio urti, torsioni, effrazioni, proiettili, carichi statici o dinamici o anche incendi, e, infine, in base alla destinazione d’uso, la quale può essere accessibile o meno, orizzontale o verticale ed esterna oppure interna.

Funzioni del vetro di sicurezza

I vetri di sicurezza, oltre a garantire la massima resistenza in caso di incidenti o urti, possono essere molto utili anche in chiave anticrimine. Infatti, l’applicazione di questo materiale permette di resistere ai colpi di oggetti contundenti e avere più tempo per chiamare i soccorsi in caso di furti in casa.

In commercio, esistono principalmente diverse tipologie di vetro di sicurezza. Le due più diffuse sono il vetro temprato e il vetro stratificato, due materiali molto diversi tra loro, ma che possono essere anche lavorati e combinati insieme, al fine di ottenere il miglior risultato possibile. È il caso ad esempio dei parapetti, per la cui realizzazione in genere viene impiegato il vetro stratificato insieme ad una lastra di vetro temprato, garantendo una lunga durata nel tempo del materiale e eliminando il rischio di incorrere in incidenti. Ad ogni modo, vediamo ora in cosa consistono singolarmente.

Vetro temprato termico

Per ottenere il vetro temprato termico si sottopone la lastra ad un trattamento termico, diviso in una fase di riscaldamento e una di raffreddamento. Tale procedimento permette di aumentare il livello di resistenza del materiale, rendendolo anche più elastico.

Per quanto riguarda questa tipologia di materiale, la legge a cui fare riferimento è la UNI 12150, la quale stabilisce, tra le altre cose, la quantità e le dimensioni dei frammenti che devono derivare dalla distruzione del vetro.

Vetro stratificato

L’altra tipologia di vetro è quello stratificato, il quale si produce combinando due o più lastre di vetro attraverso il PVB, uno strato di film plastico che permette di unire le lastre. In questo modo, eventuali rotture del materiale non produrranno danni particolari, in quanto lo strato consente di mantenere i frammenti ben uniti.

Ovviamente, anche in questo caso abbiamo diverse tipologie di vetro stratificato, ognuna delle quali offre un diverso grado di resistenza. Come è facilmente intuibile, tale livello varia in base al numero di strati: più aumenta questo numero maggiore sarà la resistenza.

Quando si usano i vetri di sicurezza

Abbiamo visto quindi cosa sono i vetri di sicurezza e quali sono le principali tipologie. Ma qual è il campo di applicazione di questo particolare tipo di materiale? I vetri di sicurezza vengono utilizzati in molti ambiti, da quello dei trasporti fino al settore nautico. Basti pensare ad esempio che gran parte dei finestrini delle auto vengono realizzati con uno dei due materiali di sicurezza che abbiamo visto poc’anzi.

Il vetro temprato e il vetro stratificato possono essere utilizzati anche negli edifici pubblici, come ad esempio scuole e ospedali.

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