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La #10YearsChallenge dei social

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All’alba della chiusura dello sfortunato Google+ e con il trend divenuto massivo negli ultimi tempi della #10YearsChallenge, Wired ha pensato di analizzare l’evoluzione dei social a partire dal 2009, studiando come sono cambiati non solo colori, funzionalità e interfacce, ma anche il modo in cui gli utenti vi si relazionano.

Se nel 2003 un bel lancio era stato offerto dalla piattaforma MySpace pensata da Tom Anderson, il primo “amico virtuale” di tutti i Millennials, dieci anni fa, in effetti, Facebook cominciava la sua marcia verso la conquista del mondo, con una homepage decisamente disordinata, rispetto a quella odierna, e le notifiche che si succedevano in un elenco che compariva nella sempiterna schermata bicolore bianca e blu. In Italia il social di Zuckerberg era diventato famoso l’anno prima, già c’erano sezioni dedicate all’advertising e tutti si divertivano a chiedere amicizie e commentare i post altrui, ma non c’era nemmeno l’ombra di reactions apponibili né sui post né sui commenti: era tutto un like&share.

Anche la privacy era gestibile in maniera molto meno fluida e personalizzabile e condividere link, video, immagini ed altro materiale era molto meno immediato. Inoltre, il marketing digitale non era ancora focalizzato completamente su questa sfera, motivo per il quale gli algoritmi erano decisamente più essenziali e gli account e le pagine aziendali molto meno numerosi e “affollanti”.

Da quel preciso momento storico di cose ne sono cambiate tantissime eppure c’è chi dice che, oggi, Instagram stia “rubando” utenti a moltissime altre piattaforme, contingenza che ha reso l’investimento zuckerbergeriano ancora più azzeccato (investimento che, su Snapchat, non è stato consentito, poiché il papà di Facebook ha ricevuto un secco rifiuto alla sua proposta commerciale).

Anche Twitter, approdato sul web nel 2006, era già abbastanza popolato (forse meno proprio dai nostri connazionali, che ci hanno messo più tempo ad appassionarsi ai “ciunguettii”), offrendo una schermata molto diversa da quella attuale, con predominanza di verde e zero personalizzazioni possibili; i caratteri utilizzabili erano ancora 140, ma VIP e star del panorama internazionale già lo utilizzavano in maniera massiva, riscuotendo molto successo da parte di altri membri connessi da ogni singolo angolo del pianeta.

LinkedIn, oggi sempre più utilizzato dai professionisti di tutto il mondo, era nato qualche anno prima, nel 2003, ed è curioso pensare che, nonostante oggi ci siano ancora molti “dubbiosi” sul suo utilizzo (non convinti, più che altro, delle sue reali potenzialità), all’inizio del 2009 collezionasse già 30 milioni di iscritti.

I nuovi social

Ancora più strano è dover ricordare che, 10 anni fa, gli smartphone erano ancora ad uno stato embrionale: non esistevano le app, le tariffe per connettersi ad internet in mobile non erano sempre del tutto convenienti, ma soprattutto si viveva facendo a meno di Instagram, Snapchat e Pinterest, che sarebbero stati pensati, ideati e creati soltanto negli anni successivi.

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