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Perché è meglio non rinunciare alla pasta

Nonostante sia stata più volte “demonizzata” e capiti molto spesso che venga esclusa dalle diete, la pasta rappresenta un alimento buono e sano per il nostro corpo ed è assolutamente consigliata: meglio non rinunciare a mangiarla. 

Soprattutto in Italia, la cultura della pasta affonda le proprie radici indietro nel tempo ed è rappresentativa del Bel Paese ben oltre i confini Nazionali. Basti pensare che in Europa e in America un gran quantitativo di pasta consumata proviene dall’Italia (rispettivamente ⅔ ed ⅓). 

E gli italiani proprio non riescono a fare a meno di mangiarla, abbinandola ad innumerevoli sughi, da quelli più tradizionali a quelli più sperimentali: la media per persona supera i 20 kg di pasta consumata all’anno. 

Spesso e volentieri, però, la pasta è salita sul banco degli imputati, indicata come responsabile dell’ingrassamento. Ma questo è stato più volte sconfessato: i carboidrati della pasta apportano calorie utili al nostro corpo e solo quando la si abbina a sughi e condimenti particolarmente grassi si ottiene un effetto negativo. I carboidrati complessi, come l’amido che costituisce la pasta, hanno un basso indice glicemico, regalando un senso di sazietà più prolungato ed evitando di incidere sul peso. 

Se nel breve periodo, una dieta iperproteica senza carboidrati, può garantire un maggiore dimagrimento, nel lungo periodo è giusto prendere in considerazione una dieta maggiormente equilibrata che preveda la pasta. Questo perché, soprattutto in fase di mantenimento, se si vorrà mangiare la pasta non si otterranno effetti indesiderati, essendo il nostro corpo abituato a mangiarla. 

Per gli sportivi, poi, la pasta è utilissima: grazie all’energia rilasciata in maniera graduale dai carboidrati, consente di ottenere prestazioni più elevate ed una maggiore resistenza. Può essere consumata tranquillamente sia prima che dopo l’attività fisica, pur facendo attenzione ai condimenti con i quali la si abbina. 

Quando parliamo di dieta equilibrata che comprenda la pasta, ci riferiamo anche al fatto che, per esempio, i cibi proteici vanno ad affaticare i reni, mentre se si riuscissero ad armonizzare i diversi alimenti consumati, riusciremmo ad evitare problemi a tutti gli organi. 

Se si pensa, infine, alla felicità che il solo pensiero di un bel piatto di pasta riesce a trasmetterci, il quadro è completo. Gli effetti sul nostro sistema nervoso sono duplici: meglio non rinunciare alla pasta, infatti, perché grazie al triptofano, riesce a favorire il rilascio di serotonina, garantendoci una scorta di buonumore e grazie al glucosio, fornisce l’energia necessaria per rimanere concentrati ed allontanare lo stress.

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