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Il polline: non solo il simbolo delle allergie

Con il ritorno della primavera, sicuramente c’è la gioia per le giornate che si allungano e si fanno più calde, ma, allo stesso tempo, sono in tantissimi a storcere il naso a causa delle allergie, in particolar modo coloro i quali non riescono a convivere con il polline

I pollini contengono allergeni che, se a molti non causano problemi, ad altri innescano una reazione anomala del sistema immunitario ogni qualvolta vengono inalati: il nostro corpo produce immunoglobuline E (IgE), che agiscono sulle mastociti (cellule immunitarie), dando il via libera all’istamina, la quale provoca infiammazione e tutti quei sintomi comuni ai soggetti allergici, quali occhi arrossati o lacrimanti, starnuti, naso otturato e affanno nel respirare. Per contrastare questi sintomi, spesso e volentieri (sempre meglio che sia un medico ad indicare quale cura adottare) si ricorre ai principi attivi quali gli antistaminici, i corticosteroidi (preparati cortisonici) e gli stabilizzatori dei mastociti.

Il polline è una polvere fine e appiccicosa che costituisce la materia fecondante dei fiori: questo si disperde nell’aria durante la fioritura delle piante. In particolare, il periodo primaverile coincide con l’impollinazione delle graminacee, famiglia alla quale appartengono erba dei prati, avena, mais e grano.

Ogni singolo granulo di polline è in grado di raccogliere tanti elementi e, proprio per questo, anche se in molti non conoscono quest’aspetto, il polline d’api è utilizzato come integratore nutrizionale.

In particolare, il polline è in grado di offrire (in proporzioni diverse a seconda dell’elemento che si analizza): 

  • una grande quantità di proteine, la maggior parte sotto forma di aminoacidi;
  • zuccheri, tra i quali rientrano glucosio e fruttosio;
  • lipidi, tra cui acidi grassi essenziali (ad esempio omega 3 e omega 6);
  • sali minerali come potassio, ferro, magnesio, zolfo, cloro, calcio e manganese;
  • tante vitamine specialmente del gruppo B oltre che quelle A, C, D, E, K, PP.

Per la sua completezza il polline viene spesso indicato in alcune diete per prevenire e curare alcune patologie o per migliorare la risposta dell’organismo a situazioni stressanti. Solitamente la durata minima di ogni cura varia da uno a tre mesi, ma è sempre opportuno rivolgersi ad un medico specialista: in particolare nei soggetti allergici, infatti, l’incidenza di effetti collaterali legati al consumo di polline d’api è più elevata. In alcuni casi, il polline agisce come lassativo, per cui può essere indicato per soggetti stitici, meno per chi ha una regolarità intestinale. 

Come abbiamo visto, dunque, il polline non è solo il simbolo delle allergie primaverili, ma può essere considerato a tutti gli effetti una valida e completa alternativa naturale agli integratori multivitaminici e multiminerali di sintesi.

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