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4 consigli per il cammino di Santiago

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«San Giacomo il Maggiore dopo l’ascesa di Gesù al cielo iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, remota regione di cultura celtica all’estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell’anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell’apostolo si perdano memoria e tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio (o Pelayo), preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta:”Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé”» – Legenda Aurea

Il Cammino di Santiago è un percorso religioso, della durata di 1 mese, che comprende circa 800 Km di cammino… tassativamente a piedi, ovviamente.

Il fine ultimo è arrivare al Santuario di Santiago De Compostela, in Galizia (Spagna), dove i fedeli ritengono ci sia la tomba dell’Apostolo Giacomo Il Maggiore. I riferimenti storici dicono che l’uomo sia morto in Palestina, ma è proprio il racconto contenuto nella Legenda Aurea ad aver ispirato questo pellegrinaggio, che avviene sin dal Medioevo, partendo dalla Francia e dalla Spagna. Anzi, i primi pellegrini pare abbiano intrapreso addirittura percorsi marittimi.

L’itinerario è piuttosto lungo, ma sia le strade francesi che quelle spagnole, che collegano al Santuario, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

La figura di San Giacomo

Soprattutto nella cultura ispanica, San Giacomo è considerato come un alfiere celeste, intercessore della ribellione della Spagna al dominio islamico, tanto da diventarne il simbolo. Giacomo il Maggiore divenne Santiago Matamoros, pilastro divino della riconquista dell’Europa meridionale dal dominio degli invasori musulmani.

Naturalmente, i cristiani “confezionarono” a loro modo questa personalità, già pregna di significati, creando un vero e proprio mito a cui essere devoti, protettore di tutti i cristiani dalle invasioni degli islamici.

Il cammino: qualche consiglio utile

I punti di partenza per giungere al Santuario sono svariati, in Europa, ma sicuramente i più importanti sono proprio quello spagnolo e quello francese. Quest’ultimo, in particolare, unisce Roncisvalle (comune spagnolo di soli 30 abitanti, appartenente alla comunità autonoma della Navarra, confinante, tra i vari Paesi, anche proprio con la Francia) con Santiago e le sue tappe sono descritte in un antico manoscritto, considerato addirittura il primo libro di viaggi della storia, che attualmente è conservato proprio nell’archivio della Cattedrale di Santiago.

Abbiamo parlato di un percorso lungo, faticoso, ma anche mistico. Molti abbandonano prima di raggiungere la méta perchè hanno cominciato letteralmente “col piede sbagliato” un’esperienza che, invece, va attentamente vagliata prima di essere compiuta.

Ecco, quindi, qualche consiglio per facilitarti il viaggio.

  1. Scegli il periodo che fa per te: durante l’anno sono tante le partenze previste per il pellegrinaggio, anche se la stragrande maggioranza dei fedeli si mette in cammino a Giugno, per raggiungere la Cattedrale il 25 Luglio, che è il giorno dell’Apostolo. Una buona tattica potrebbe essere proprio quella di scegliere un periodo diverso per non ritrovarsi “schiacciati” dalla grande mole di persone che opta per questo momento dell’anno.
  2. Organizza il percorso in anticipo: un viaggio del genere non si può intraprendere “alla leggera”. Pianifica circa 20 Km al giorno, scegli il punto di partenza e considera le varie tappe in cui fermarti (alberghi, punti ristoro etc), in modo da poterti godere il cammino e i panorami mozzafiato che ti ritroverai davanti senza l’ansia di dover provvedere a tutto il resto; la stanchezza sarà già un grande ostacolo da dominare!
  3. Pianifica il bagaglio: c’è chi dice che già in questo aspetto si noti la “misticità” del percorso. Molte persone si ritrovano, strada facendo, a buttare moltissimi oggetti, ritenuti inutili per il prosieguo del cammino o comunque non fondamentali. Questo aiuta a capire cosa è davvero importante, nella vita, e di cosa possiamo privarci, restando “attaccati” soltanto all’essenziale. Insomma, si parte sempre più “pesanti” di come si torna, è questa la sensazione generale. Ad ogni modo, evitare di caricarsi troppo è sicuramente un’ottima strategia: basterà qualche ricambio, valutare il tipo di abiti da portare (a seconda della stagione, e quindi di caldo torrido o ipotetiche piogge da fronteggiare) e, sicuramente, fare affidamento su scarpe comode, pronte a sostenere tutto il peso del percorso. Per il resto saranno sufficienti ciabatte (per le fasi di riposo), un sacco a pelo, un cappello (per il sole cocente), una lanterna, una mappa, un coltellino svizzero, di quelli multiuso, per ogni evenienza, e un thermos dove poter conservare le bevande, lasciandole fresche, contrastando il calore del sole.
  4. Porta con te i documenti: gli alberghi che si trovano sui cammini francesi e spagnoli sono gratuiti, ma è sempre un buon ringraziamento lasciare un po’ di mancia, dopo averne usufruito. Per farlo, però, è necessario essere in possesso dei propri documenti di identità e dell’attestato che mostri il proprio punto di partenza, in modo da poter essere identificati come “pellegrini“. Questa qualifica, in particolare, la si ottiene attraverso le autorità ecclesiastiche spagnole o nelle chiese, nei comuni e nelle stazioni di polizia delle località attraversate dal Cammino.
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