Caos privacy: quali sono le alternative a Whatsapp

Negli ultimi anni una delle rivoluzioni che maggiormente ha cambiato le nostre vite è stata l’introduzione di un’app di messaggistica istantanea gratuita che ci permettesse in ogni momento di rivolgerci a qualsiasi persona di cui conoscevamo il numero. Spesso questo ha anche rivelato diversi lati negativi, fatto sta che ormai la quasi totalità delle comunicazioni con le persone, che si tratti di relazioni personali o professionali, avvengono attraverso Whatsapp: l’applicazione (che solo in Italia conta oltre 35 milioni di utenti) ha però recentemente annunciato un cambio di regole relativo alla privacy dei propri utenti, facendo storcere il naso a tantissimi, pronti a valutare tutte le alternative sul mercato. 

Nonostante l’azienda acquistata da Facebook abbia annunciato che non ci saranno problemi di privacy e, soprattutto, che, grazie al GDPR, in Italia ed in Unione Europea non sia possibile utilizzare i dati e le chat dell’app di messaggistica per personalizzare le pubblicità, in molti hanno letto in questi aggiornamenti una minaccia. 

Whatsapp, per adesso, ha rinviato l’obbligo di accettazione del nuovo regolamento per la privacy al 15 maggio ma, nel frattempo è partita la ricerca delle alternative più valide: di seguito vediamo le principali.

Telegram
Il Competitor più diffuso è senza dubbio Telegram, soprattutto in Italia. Lanciata nel 2013, dai fratelli Nikolaj e Pavel Durov, per archiviare i dati utilizza un cloud con sincronizzazione istantanea, consentendone l’utilizzo su più dispositivi e l’invio illimitato di contenuti. Non necessita di un numero di telefono da abbinare e si può utilizzare un nickname. Le chat possono essere classiche (client-server) e segrete (end-to-end): queste seconde sono sicure e possono essere visualizzate solo sui dispositivi utilizzati per avviarle. 

Threema
L’app che garantisce sicurezza, non salvando i dati relativi ai contatti e cancellando i messaggi una volta ricevuti dal destinatario, è Threema. Ti consente di identificarti con un ID a 8 cifre, invece che attraverso il numero di telefono, e verificare i contatti con dei codici QR univoci.

Threema fornisce la crittografia end-to-end per ogni tipologia di messaggio, come testo, chiamate vocali, file condivisi e chat di gruppo. permettendo di leggere questi solo al mittente e a ogni destinatario indicato. Diversamente da quanto accade su Whatsapp è possibile creare dei sondaggi e mettere “like” ai singoli messaggi oltre che nascondere o proteggere determinate chat. Altra differenza sta nel fatto che Threema è a pagamento. 

Signal 
Sostenuta da molti personaggi pubblici importanti, come Elon Musk, Signal si è guadagnata le luci della ribalta: gratuita e sicura, è semplice da utilizzare e supporta telefonate e videochiamate. Ogni messaggio è criptato, non rintracciabile, dagli hacker. La crittografia utilizzata è open source, il che le consente di essere testata è migliorata continuamente.

Anche se non dispone di emoji animate, è possibile importarle dal dispositivo. La società è una no profit, rendendola più libera da vincoli come possono essere il mercato o la borsa. 

Line
Altra app molto diffusa nel mondo, Line è un’app di messaggistica istantanea per tutti i dispositivi e permette di inviare messaggi privati e di gruppo, oltre che effettuare chiamate e videochiamate, gratuitamente. Molto simile ad un social network, è dotato di crittografia end-to-end.

Sicuramente WhatsApp può contare su una rete molto ampia: se si vuole parlare con una persona, molto probabilmente quella avrà questa app di messaggistica e non le alternative. È facile immaginare che, quindi, prima che si possa passare ad un utilizzo di massa di uno dei competitor, tra quelli qui riportati ma non solo, bisognerà aspettare molto tempo e non basterà un solo moto di protesta nei confronti di un aggiornamento sulla privacy. Nel frattempo però, meglio iniziare a fare qualche esperimento.