FORZA ITALIA
Forza Italia è un documentario girato da Roberto Faenza e Marco Tullio Giordana nel 1978. Sceneggiatura di Faenza, Rossella, Bocca, Padellaro. E’ un feroce attacco, considerati i tempi in cui fu pubblicato, all’assetto politico dell’Italia democristiana, la prima fase dell’età repubblicana. Certo oggi risulterebbe innocuo, ma parliamo di altre estetiche, di altri attori, altri spettatori. Dal viaggio di De Gasperi negli Usa nel 1947 all’ entrata in scena di Aldo Moro, le immagini ripercorrono il periodo del boom e le conseguenti scorie tossiche, fra stragismo e tensione organizzata.
L’audio dei documenti subisce una manipolazione che, attraverso montaggi di rumori, parole, battute, altera il contesto provocando una traslazione dal piano strettamente documentario a quello espressamente satirico e polemico. Forza Italia fu infatti ritirato dalla distribuzione in seguito al sequestro e omicidio di Aldo Moro. Probabilmente dalla stessa DC, il cui entourage poche ombre è riuscito a dileguare sul drammatico fatto di cronaca, alimentando il sospettismo di chi ha pensato e continua a pensare, che in fondo, qualcosa in più per lla sorte dello statista, poteva e doveva essere fatto. Nel documentario è interessante badare alla gestualità fisica e verbale dei protagonisti: De Gasperi sembra l’anello di congiunzione fra la passata retorica del regime e l’estetica craxiana, Fanfani mostra tutta l’ingenuità della classe politica di allora nel relazionarsi alle folle e ai media, Andreotti è un caratterista di Montecitorio al pari di un pastore del presepe o delle allegorie religiose: lo si riconosce dal tipico attegiamento meditativo, accentuato dal malloppo di carte e documenti sotto al braccio.
Insomma Forza Italia è un ritratto della classe dirigente dell’epoca, vista dalla generazione appena successiva.
