La Nasa cerca volontari per stare 2 mesi al letto
di Silvia Semonella
Siete dei pigroni di prima categoria e riuscireste a stare a letto a poltrire per ore intere? Allora forse siete le persone giuste per il nuovo lavoro offerto dalla NASA!
No, non è uno scherzo: l’agenzia governativa civile, responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d’America e della ricerca aerospaziale, ha deciso di avviare uno studio sulla gravità in collaborazione con altre realtà del settore.
Di cosa si tratta nel dettaglio? Molto semplice: gli scienziati vogliono indagare a fondo sugli effetti della gravità artificiale sul corpo umano, in modo tale da prevenire eventuali conseguenze negative prodotte dall’assenza di gravità.
La NASA, quindi, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea e quella Tedesca, ha aperto le candidature per la scelta di 24 partecipanti che dovranno essere disposti a stare sessanta giorni a letto, senza la possibilità di alzarsi.
L’opportunità sembra aver destato molto interesse e curiosità, considerato anche il lauto compenso previsto (circa 16.500 euro a testa) ma, come sempre, non è tutto oro quello che luccica.
Il test
Infatti le 12 donne e i 12 uomini scelti, di età compresa tra i 24 e i 55 anni, non solo saranno costretti a restare sdraiati per tutti i 60 giorni, sia durante i pasti che durante l’espletamento delle funzioni corporee, ma saranno anche molto limitati in tutti gli altri movimenti, in modo da garantire uno sforzo muscolare e scheletrico minimo.
In aggiunta, i letti saranno inclinati di sei gradi verso il basso dalla parte della testa, in modo da riprodurre lo stesso spostamento di liquidi che subiscono gli astronauti.
Ma non è tutto: i partecipanti saranno sottoposti anche a una serie di test analoghi a quelli di una camera a gravità artificiale. Verrà utilizzata una centrifuga da 30 giri al minuto allo scopo di forzare il sangue a dirigersi verso le estremità, ossia mani, piedi e testa.
Per i “temerari” che volessero partecipare, lo studio si terrà a dicembre 2019 a Colonia, in Germania, curato dall’Agenzia Spaziale Tedesca all’interno del suo laboratorio Envihab. Requisito fondamentale: parlare tedesco!