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Cos’è la visita oculistica

I test visivi sono fondamentali per rilevare e prevenire le patologie oculari. Ma come si svolgono nello specifico? In questo articolo cercheremo di capire tutto ciò che c'è da sapere sulle visite oculistiche.

In base ai dati forniti dall’OMS, le persone nel mondo che soffrono di disabilità visive sono circa 253 milioni. Nella gran parte dei casi si tratta di disturbi trattabili e soprattutto prevenibili. Nello specifico, è possibile non incorrere in tali problemi adottando una serie di accorgimenti, tra cui sottoporsi regolarmente ad una visita oculistica. Si tratta di esami che consentono di rilevare la presenza di patologie oculari e che possono essere utili a qualsiasi età. Andiamo a vedere insieme nel dettaglio cosa sono i test visivi, a cosa servono e come funzionano.

Visite oculistiche: cosa sono e a cosa servono

Con il termine visita oculistica si intende l’esame volto alla valutazione delle capacità visive di un paziente, al fine di rilevarne lo stato di salute. In particolare, tramite questo tipo di visite è possibile controllare la presenza di patologie dell’occhio che possono compromettere la qualità della vista. Inoltre, gli esami in questione possono essere molto utili anche per rilevare altri tipi di malattie collegate alla salute dell’occhio.

Come si svolge la visita oculistica

Cerchiamo di capire ora come funziona la visita oculistica. Ci sono diverse fasi: la prima consiste nell’elaborazione di un esame obiettivo alle palpebre e in una valutazione biomicroscopica del film lacrimale, cornea, congiuntiva, cristallino e retina. Dopodiché si effettua la visita ortottista, spesso da parte di assistenti in oftalmologia che utilizzano un sistema a proiezione o un monitor.

A questo punto, l’esame si focalizza sulle pupille. In particolare, ne viene valutata la dimensione, la reattività alla luce e la forma. Viene altresì controllata la pressione intraoculare, per capire in che condizioni versa il liquido presente all’interno dell’occhio, noto con il nome di umor acqueo.
L’ultima fase consiste nell’esame oftalmoscopico del fondo oculare. Viene quindi applicato sull’occhio un collirio, al fine di dilatare la pupilla e analizzare con attenzione la retina, il nervo ottico e il vitreo.

Nel complesso, la visita dura circa 30 minuti e non ha particolari controindicazioni. L’unica conseguenza potrebbe essere causata dall’applicazione del collirio, la quale potrebbe portare ad un offuscamento dell’occhio per un paio di ore. Inoltre, chi porta le lenti a contatto, circa 7 giorni prima dell’esame, deve provvedere alla loro rimozione, in maniera tale da garantire la buona riuscita. Per coloro che hanno le lenti usa e getta possono rimuoverle anche pochi giorni prima.

Quando effettuare la visita oculistica

Come già accennato, le visite oculistiche possono e devono essere effettuate a qualsiasi età, indipendentemente dalla presenza dei sintomi. Nello specifico, è consigliato sottoporre i bambini fino ai 14 anni ad una visita oculistica almeno ogni 1-2 anni, in modo da prevenire patologie oculari molto comuni tra i più piccoli. Tra queste, vanno citate ad esempio le patologie retiniche, le malattie corneali, le patologie globali del bulbo oculare e i traumi.

Le persone fino ai 39 anni, invece, devono effettuare la visita almeno ogni 5 anni, mentre dopo tale età e fino ai 60 anni bisogna farsi controllare ogni 2 anni. Dopo i 60 anni la visita deve essere fatta ogni anno, così come anche per i soggetti che hanno in famiglia casi di patologie oculari e che hanno già problemi di salute sottostanti. Effettuando le visite tra i 40-50 anni d’età sarà possibile prevenire una serie di disturbi che generalmente insorgono in questa fase della vita, come ad esempio  la presbiopia, il glaucoma, la miopia degenerativa, la retinopatia diabetica, il distacco della retina o le degenerazioni tapeto-retiniche.

Che differenza c’è tra visita oculistica e visita ortottica

Spesso si tende a confondere la visita oculistica con la visita ortottica. In realtà, si tratta di due tipi di esami molto diversi tra loro. Come abbiamo visto, infatti, la seconda è mirata a verificare la presenza di eventuali problemi dell’occhio, che possono dar luogo a disturbi come la paralisi oculare, l’ambliopia, lo strabismo, la visione doppia o anche l’anisometropia. Nello specifico, consente di valutare la motilità oculare, l’acuità visiva, il senso di profondità, la convergenza e l’accomodazione, vale a dire il livello di nitidezza garantito dall’occhio. Pertanto, si tratta di una visita specializzata, la cui durata varia tra i 15 e i 20 minuti. Inoltre, attraverso l’esame ortottico è possibile anche controllare lo stato delle patologie già esistenti.

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